Come tutelarsi con un decreto ingiuntivo?

L’impresa può obbligare i propri debitori a pagare solo se è in possesso di un “titolo esecutivo”, ossia di un atto in presenza del quale la legge consente l’aggressione del patrimonio del debitore per assicurare la soddisfazione del credito (aggressione che si definisce “pignoramento”).

Nella pratica degli affari si conoscono, anzitutto, i titoli esecutivi liberamente formati dalle parti (assegni, cambiali e altri titoli di credito e oggi anche scritture private autenticate da Notaio contenenti riconoscimento di debito).

I titoli esecutivi sono però normalmente costituiti da sentenze dei Tribunali (anche perché assegni e cambiali sono meno utilizzati di quanto avveniva in passato).

Per ottenere una sentenza occorrono, però, mesi o – più spesso – anni, dato che il processo civile è notoriamente piuttosto lungo.

È bene quindi ricorrere allo strumento del “decreto ingiuntivo” che può consentire, a certe condizioni di abbreviare i tempi di recupero del credito.

Cookie: cosa sono e come funzionano

Negli ultimi anni, complici le recenti normative sulla privacy, si sente parlare sempre più spesso di cookie. In questo articolo vedremo cosa sono i cookie e come funzionano, nonché quali sono gli obblighi dei siti che ne fanno uso.

Cosa sono i cookie

I cookie sono dei piccoli file di testo che vengono memorizzati sul tuo dispositivo quando visiti la maggior parte dei siti. Essi possono contenere diversi tipi di informazioni utili a migliorare l’esperienza d’uso durante la navigazione. Ad esempio, su un sito che richiede la registrazione, i cookie potrebbero essere utilizzati per memorizzare il tuo nome utente, in modo che tu non debba effettuare nuovamente il login la volta successiva. Su un forum, grazie ai cookie è possibile sapere quali discussioni hai già letto e quali no. I siti multilingua potrebbero invece utilizzare i cookie per ricordarsi la tua lingua preferita, anziché proporti di selezionarla durante ogni visita.

Come funzionano i cookie

Normalmente l’installazione dei cookie avviene in automatico, senza che l’utente si accorga di nulla. I cookie vengono salvati sul browser, dove possono essere visualizzati o cancellati cercando la relativa voce nel pannello delle impostazioni. Sempre tramite le impostazioni è anche possibile disattivare i cookie (tutti o solo alcuni, come vedremo nel paragrafo successivo), anche se, così facendo, alcuni siti potrebbero non funzionare correttamente.

Tipi di cookie

I cookie possono essere categorizzati come cookie di prima parte e cookie di terze parti. I cookie di prima parte sono quelli installati direttamente dal sito che si sta visitando in quel momento. Si tratta solitamente di cookie “tecnici”, ovvero necessari al corretto funzionamento del sito, ad esempio per poter effettuare il login con il proprio account. I cookie di terze parti, invece, sono installati da servizi esterni che collaborano con il sito che si sta visitando. Il più delle volte sono considerati cookie di profilazione poiché utilizzati per memorizzare le azioni compiute dall’utente (pagine visitate, prodotti visualizzati o aggiunti al carrello, ecc.) in modo da erogare pubblicità mirata. Dal pannello delle impostazioni del tuo browser, cercando la voce cookie, puoi decidere di disattivare solo i cookie di terze parti. Continuerai a vedere comunque la pubblicità (a meno di utilizzare un blocco come AdBlock Plus o uBlock Origin), ma sarà più generica e meno in linea con le tue preferenze.

Normativa sui cookie tecnici

Il regolamento UE 2016/679, comunemente chiamato GDPR, considera i cookie come dati personali. Tutti i siti che fanno uso di cookie sono pertanto obbligati a specificare quali cookie vengono utilizzati, per quale scopo e da chi. Le informazioni sui cookie possono essere pubblicate su una pagina apposita, solitamente chiamata cookie policy, oppure nella privacy policy insieme al resto delle informazioni sui dati personali. I cookie tecnici non richiedono il consenso esplicito dell’utente: è sufficiente che sul sito sia presente l’informativa e che essa sia facilmente raggiungibile da qualsiasi pagina del sito. È importante sapere che i cookie statistici, sia di prima parte sia di terze parti, sono considerati cookie tecnici, a patto che non permettano di identificare l’utente in modo univoco. Ad esempio, un sito che utilizza Google Analytics con l’opzione di anonimizzazione dell’IP non è obbligato a richiedere il consenso prima di installarne i relativi cookie, poiché le statistiche vengono elaborate in forma anonima ed è impossibile risalire all’identità del singolo utente.

Normativa sui cookie di profilazione

Al contrario di quanto avviene con i cookie tecnici e statistici in forma anonima, i cookie di profilazione o pubblicitari e quelli di statistica in forma non anonima richiedono il consenso esplicito dell’utente. Tutti i siti che ne fanno uso devono pertanto proporre un banner o un popup che consente all’utente di scegliere se accettare o rifiutare l’installazione di questi cookie. Consenso esplicito significa che l’installazione dei cookie non può avvenire a meno che l’utente dichiari di accettarne l’uso cliccando sull’apposita voce. Questo è il motivo per cui sempre più siti visualizzano il banner dei cookie durante la prima visita. Molti lo considerano fastidioso, ma oltre a essere obbligatorio secondo il GDPR, è utile a tutti coloro che non desiderano essere tracciati per fini pubblicitari.

Curiosità: perché i cookie si chiamano cookie?

La parola cookie, che in inglese significa biscotto, deriva dal termine informatico magic cookie, che indica genericamente un pacchetto di dati scambiato tra due programmi comunicanti (nel caso dei cookie usati su Internet, i due programmi sono il sito e il browser). Si stima che il termine magic cookie sia stato utilizzato per la prima volta nel 1979, ben prima della nascita di Internet come lo conosciamo oggi, ma l’origine esatta è ancora incerta. Secondo una delle teorie più popolari il nome cookie deriverebbe da Fortune, un vecchio programma Unix che visualizzava frasi casuali simili a quelle che si trovano nei biscotti della fortuna. Il file dove erano salvate le frasi si chiamava appunto cookie.


Questo articolo è stato scritto in collaborazione con HDweb.it. Se hai bisogno di realizzare un sito web, anche e-commerce, visita www.hdweb.it o scrivi a info@hdweb.it!


Come tutelare il credito con una garanzia

Quando non si ha completa fiducia nel proprio debitore un buon modo per tutelare il credito è chiedere che un terzo garantisca il pagamento.

In questo modo si può affrontare con maggiore serenità sia la concessione di credito per la vendita di merci sia la costituzione di un rapporto di lunga durata, come un appalto o una somministrazione periodica di servizi (pulizia, pasti, ecc.).

Purtroppo spesso non si pensa a chiedere una garanzia e se la si chiede lo si fa senza conoscere con precisione la normativa applicabile.

Il post vuole dare un contributo alla conoscenza del concetto di garanzia e qualche indicazione in proposito.

Come controllare la solvibilità dei clienti?

L’insolvenza dei clienti va prevenuta

Spesso le imprese potrebbero evitare di subire dei ritardi di pagamento o – peggio – degli insoluti se effettuassero con diligenza dei controlli sulla solvibilità dei    propri debitori.

Vi sono situazioni nelle quali è opportuno vendere solo contro pagamento in contanti e non iniziare neppure a predisporre opere o servizi che non saranno pagati.

Per sapere quali sono queste situazioni è opportuno organizzare all’interno dell’impresa una specifica funzione di controllo del merito di credito delle controparti contrattuali, così da essere al riparo da brutte sorprese.

È possibile rifiutarsi di eseguire un contratto?

Nella maggior parte dei casi un contratto comporta lo scambio di prestazioni tra due o più parti.
Quasi sempre si ha una parte che deve consegnare un bene mobile o immobile o prestare un servizio e un’altra parte che deve pagare un corrispettivo in denaro.  Talvolta il corrispettivo della prestazione è costituito, in tutto o in parte, non da denaro ma da altri beni o servizi (come nel caso dei contratti di permuta immobiliare).

Il contratto ha forza di legge tra le parti che sono tenute ad adempierlo e non possono “recedere” a loro piacimento (vedasi l’articolo 1372 del codice civile), ma il codice civile (c.c.) consente di rifiutare di eseguire la prestazione contrattuale alla parte che con fondamento lamenti la circostanza che l’altra parte non ha adempiuto (o non ha integralmente e/o correttamente adempiuto) il contratto.

Gli interessi legali di mora. Come ottenerne il pagamento?

Gli interessi legali di mora nelle transazioni sono spesso trascurati.

La maggior parte degli imprese e dei professionisti trascura di considerare che la legge consente di ottenere il pagamento di interessi in misura veramente significativa in determinati casi di ritardo nel pagamento da parte dei clienti.
Di solito ci si accontenta di riscuotere il credito anche in ritardo, trascurando completamente di richiedere il pagamento degli interessi moratori.
In base a quanto previsto dal codice civile (artt. 1224 e 1284) in caso di ritardo nel pagamento è dovuto l’interesse legale stabilito annualmente con decreto ministeriale e attualmente pari allo 0,30%.
Accanto alla disciplina del codice civile deve però  essere considerata quella contenuta nel decreto legislativo 9 ottobre 2002 numero 231 relativo alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.

Si tratta del decreto di “recepimento” in Italia della Direttiva Comunitaria in materia di ritardo nei pagamenti (la n. 2000/35/CE)

Ritardo di pagamento. Come ottenere un risarcimento?

In caso di ritardo nel pagamento il sistema legale italiano consente al creditore di ottenere, in aggiunta al capitale, anche il pagamento di interessi di mora e di una somma ulteriore a titolo di “maggiore danno” (la “mora” è la condizione nella quale si trova il debitore che non ha tempestivamente saldato il proprio debito).

Gli interessi sono dovuti quasi sempre in modo “automatico”, mentre il maggiore danno si considera presunto solo entro un certo limite, oltre il quale deve essere provato rigorosamente dal creditore.

In un altro post si parla degli interessi, del loro decorso e della loro misura (che può arrivare al 12% in caso di ritardo nel pagamento di prodotti agricoli e agroalimentari).

Qui propongo qualche indicazione sul tema del pagamento di una somma superiore agli interessi a titolo di risarcimento del danno.

Come recuperare un credito senza avvocato

I crediti si possono recuperare anche senza incarico legale.

La legge italiana consente di agire in giudizio per il recupero di crediti di piccolo importo anche senza l’assistenza di un avvocato e di procedere, sempre senza l’assistenza di avvocato, al recupero forzoso del credito a seguito della pronuncia di una sentenza di condanna.

Si tratta di una possibilità importante per le imprese, che possono organizzarsi per gestire “in proprio” i piccoli recuperi di crediti, eventualmente rivolgendosi a un legale di fiducia per predisporre la modulistica e dare le indicazioni di massima (diverse imprese, in concreto, svolgono il recupero crediti “in proprio” sotto supervisione di legale esterno).

Spesso, infatti, le intimazioni di pagamento si rivelano inutili e l’intervento di un legale (o anche solo di una società di gestione e recupero dei crediti) può apparire un costo eccessivo.

Cosa vuol dire pignorare i beni del debitore?

Con il pignoramento si espropria il debitore

L’attività necessaria a soddisfare il credito con i beni del debitore si chiama pignoramento.

Il pignoramento (dal latino “pignus”, ossia “pegno”) consiste nell’acquisizione di uno o più beni del debitore (contro la sua volontà, ovviamente) per venderli all’asta e soddisfare un credito con il risultato dell’asta.

Si tratta in pratica di una “espropriazione” del debitore (dal latino “ex proprius”, che esprime il concetto del ritiro di un bene dalla disponibilità del debitore).

In determinate situazioni l’esito del pignoramento può essere l’assegnazione al creditore di un bene del debitore (per esempio la somma di denaro depositata presso una banca)

Il pignoramento in alcuni casi può avere un costo significativo: è quindi importante conoscere I diversi tipi di pignoramento possibile ed i relativi costi. per programmare l’attività di recupero credito di impresa

Qualche idea per garantire il credito con un bene del debitore.

I crediti d’impresa devono essere garantiti

Nei contratti di impresa, specie quelli di maggior valore, si pone sempre il problema della riscossione dei crediti.

Per abitudine delle imprese di solito si presta poca attenzione alla garanzia, che è invece molto importante soprattutto nei rapporti di lunga durata, nel corso dei quali la condizione economica del debitore può cambiare.