Solve et repete.

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L’espressione latina solve e repete significa, in parole semplici: “prima paghi e poi contesti”.

La clausola solve et repete si inserisce nei contratti in tutti i casi in cui una parte vuole garantirsi il pagamento (o altra prestazione) della controparte nonostante eccezioni della medesima.

Questo tipo di clausola è regolato dall’articolo 1524 del codice civile con norme finalizzate a evitare abusi della clausola

L’articolo stabilisce quanto segue:I]. La clausola con cui si stabilisce che una delle parti non può opporre eccezioni al fine di evitare o ritardare la prestazione dovuta, non ha effetto per le eccezioni di nullità di annullabilità e di rescissione del contratto.

Nei casi in cui la clausola è efficace, il giudice, se riconosce che concorrono gravi motivi, può tuttavia sospendere la condanna, imponendo, se del caso, una cauzione

Come ha detto una sentenza recente:  “La clausola cd. solve et repete è un mezzo di autotutela proprio dei contratti con prestazioni corrispettive che altera il sinallagma funzionale” (ossia l’equilibio delle prestazioni), “attribuendo all’interesse di una delle parti a conseguire la prestazione particolare prevalenza rispetto all’interesse della controparte, la quale salve le eccezioni poste dall’art. 1462 c.c. e la possibilità di far valere i suoi diritti in separata sede, non può opporre eccezioni dipendenti dal comportamento del contraente privilegiato“.

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