I SOCI POSSONO FARE CONCORRENZA ALLA S.R.L. PARTECIPATA?

Nei giorni scorsi mi si è presentato un caso molto interessante.

In una s.r.l. composta da pochi soci, dove non ci sono segreti e le informazioni tecniche e commerciali circolano liberamente tra i soci, che hanno accesso agli uffici, un socio svolge attività in diretta concorrenza con la società.

IL FONDO PATRIMONIALE. COS’È? A COSA SERVE? QUANTO È SICURO?

lucchettoHo paura che la casa dove vivo con la mia famiglia sia pignorata dalla Banca alla quale ho prestato fideiussione. Mi conviene inserirla in un fondo patrimoniale ?

Sono un professionista e temo che la mia Assicurazione trovi un pretesto per non risarcire un cliente che ho danneggiato. Mi conviene prevenire rischi inserendo i miei risparmi e gli immobili di famiglia in un fondo patrimoniale?

Come si fa a costituire un fondo patrimoniale?

Il fondo patrimoniale è una protezione sicura?

TRASFERIMENTO DI AZIENDA E DIRITTI DEI LAVORATORI.

untitledIl trasferimento di azienda è un evento molto frequente nella pratica degli affari, anche perché tale operazione costituisce uno degli strumenti preferiti per l’attuazione di processi di ristrutturazione delle imprese.

Il passaggio in altre mani di un’azienda, anche se temporaneo (per esempio a titolo di affitto) coinvolge in maniera rilevante gli interessi dei lavoratori dipendenti.

L’articolo 2112 del codice civile prevede, quindi, particolari cautele a tutela di tali interessi, cautele molto rilevanti in un periodo come quello che stiamo vivendo, nel quale la situazione occupazionale è talmente grave che si temono gli effetti in termini di perdita di posti di lavoro di qualsiasi passaggio della titolarità di aziende.

LO STATUTO DELL’IMPRENDITORE COMMERCIALE.

DenaroPropongo qui una presentazione sullo statuto dell’imprenditore commerciale destinata agli  studenti e a coloro che vogliono approfondire il diritto commerciale, sollecitando suggerimenti, consigli e segnalazioni di imprecisioni.

La presentazione contiene solo un cenno breve alla questione del fallimento, da approfondire in altra sede.

La presentazione sarà spostata nella sezione “Schede di Diritto Commerciale” tra quale giorno.

DIRITTI DIMENTICATI 1. IL RISARCIMENTO DEL DANNO PER LA DURATA ECCESSIVA DELLE CAUSE.

orologioL’accesso alla Giustizia Civile può, realisticamente e con un po’ cinismo, essere considerato un investimento redditizio. Ci sono, infatti, casi in cui l’avvio di una causa può essere considerato un vero e proprio investimento, effettuato per raggiungere un risultato economicamente vantaggioso (molti mormorano, per esempio, che le grandi imprese appaltatrici di lavori pubblici abbiano uffici dedicati solo a individuare ragioni per “fare causa” alla stazione appaltante per ottenere integrazioni al prezzo di aggiudicazione della gara).

Con questo post vorrei avviare la riflessione sui tanti diritti poco conosciuti o dimenticati che, se valorizzati, potrebbero essere considerati un vero e proprio attivo dell’impresa.

DOVE SONO FINITI I TRIBUNALI? APPUNTI DI GEOGRAFIA GIUDIZIARIA.

compass2Nei giorni scorsi ho parlato con un imprenditore dei problemi della Giustizia Civile e delle difficoltà quotidiane sia delle imprese che devono rivolgersi ai Tribunali sia di coloro che di Giustizia si occupano per professione (Avvocati e Giudici).

Parlando il mio interlocutore si è detto sorpreso del fatto che gli Avvocati devono ora spostarsi molto spesso per recarsi in udienza: dopo un po’ mi sono reso conto che la persona con la quale parlavo semplicemente non aveva chiara la geografia della Giustizia italiana ed era convinta che in Italia ci fosse un Tribunale ogni pochi chilometri.

In realtà non è affatto così.

RECUPERO CREDITI PIÙ CELERE DOPO LA CONVERSIONE DEL DECRETO “FARE”?

 

Il decreto “fare” da poco convertito contiene importanti misure per la Giustizia Civile, sulle quali un commento nel video che precede, diffuso dal bel canale “ANF TV”.

Una di queste misura, relativa al procedimento per “decreto ingiuntivo”, merita di essere commentata.

L’impresa che deve recuperare un credito e che non abbia ottenuto dal debitore garanzia di pagamento automatico deve rivolgersi a un Giudice Civile: il Giudice di Pace per i crediti sino a 5.000,00 Euro e il Magistrato di Tribunale per i crediti di importo superiore.

CHI PUÒ FALLIRE?

FALLIMENTOIo quello lì lo faccio fallire, almeno ho una soddisfazione morale …, ” “faccio istanza di fallimento sperando che il debitore paghi per non fallire…“, “è meglio fare istanza di fallimento almeno si risparmio il costo dell’asta dei beni del debitore …., è una società, certamente può fallire…“.

Quelle ora riportare sono frasi che si sentono spesso e che esprimono i comuni pensieri di chi si trova di fronte all’esigenza di recuperare crediti verso debitori particolarmente riottosi.

Prima o poi, quando c’è da incassare una somma, si ipotizza di richiedere il fallimento del debitore, anche perché si pensa – a ragione – che la Procedura Fallimentare abbia gli strumenti legali per individuare attività patrimoniali “nascoste” dal debitore a danno dei creditori.

IL PRECONCORDATO DOPO LA CONVERSIONE DEL DECRETO “FARE”

Il preconcordato preventivo è un ombrello protettivo contro la pioggia di azioni dei creditori
Il preconcordato preventivo è un ombrello protettivo contro la pioggia di azioni dei creditori

Lo scorso 20 agosto è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge n. 98/2013 di conversione del c.d. “decreto fare”.

Con questa legge sono diventate definitive le modifiche alla disciplina del cosiddetto preconcordato o “concordato in bianco”, introdotto con decreto legge nello scorso giugno 2012.

Si tratta di una questione che mi pare vada approfondita bene, data la confusione che in proposito regna nel mondo delle imprese, in cui a molti non è ancora ben chiaro quali siano gli effetti della procedura di preconcordato e del successivo eventuale concordato preventivo.

Come è noto il concordato preventivo è una procedura prevista dalla legge fallimentare che consiste in un accordo tra l’impresa in crisi e i suoi creditori per procedere al pagamento dei debiti secondo la procedura (tempi, percentuali, ecc.) proposta dall’impresa.

Nel corso di tale procedura i creditori non possono agire contro il soggetto in concordato e devono limitarsi ad aspettare l’esito della proposta del debitore.

Fino al settembre 2012 il concordato preventivo poteva essere aperto solo con la presentazione di una precisa proposta del creditore consistente in un piano contenente la descrizione analitica dei modi e dei tempi di adempimento di quanto promesso ai creditori: dopo la presentazione di questa proposta l’attività d’impresa era immediatamente sottoposta al controllo di un Commissario nominato dal Tribunale.